I MUSSULMANI NEL RISORGIMENTO ITALIANO


Il prossimo 20 Luglio i fedeli mussulmani inizieranno il mese sacro del Ramadam, tale occasione non solo ci spinge ad augurare a tutti coloro che professano questa fede, un sincero augurio affinché questo tempo di conversione possa essere vissuto appieno e in modo compiuto. Ma, al contempo , ci permette di farci riflettere come l'islam sia stato stato sempre parte integrante della cultura italiana ed europea .

Senza scomodare l'esempio di Federico II Hohenstaufen , che per primo, grazie al suo ecclettismo culturale e alla sua sete di conoscenza riusci ad essere , a dispetto del tempo in cui viveva, un ponte tra la cultura occidentale e il mondo orientale ed islamico. Oppure Francesco d'Assisi che non ebbe timore di attraversare il campo crociato tra sberleffi, scherni , calci e botte pur di incontrare (ed essere accolto in Pace) dal Sultano al-Malik al-Kamil. Nipote del famoso Saladino, e uomo definito dai cronisti dell'epoca come un uomo colto, illuminato


Come dicevo, senza scomodare questi illustri personaggi, in questi giorni che precedono il Ramadam, mi sembra giusto ricordare di ricordare tutti coloro che di fede islamica sono morti sui campi di battaglia del Risorgimento nazionale. Infatti, chi con abitudine frequenta i luoghi sacri della Patria, come Magenta, Solferino, San Martino, Palestro, non può rimanere indifferente al fatto che molti dei nomi incisi sui vari monumenti sono di persone che erano native dell'Africa settentrionale venute a combattere per la libertà e l’indipendenza del nostro Paese. E' una lunga schiera di giovani che, inquadrati nelle fila dell'esercito francese, hanno lasciato le loro case, le loro terre per giungere a combattere in una Nazione che magari avevano solo sentito nominare in modo fugace.

Per il rispetto che si deve alla memoria e al ricordo di tutti i combattenti per la libertà del nostro Paese che dovremmo ricordare questa pagina del “risorgimento dimenticato” la pagina del contributo delle truppe nord africane in terra italiana.


Dott Marco Baratto
Associazione Culturale Euromediterranea