Il 16 ottobre si è ricordato il 69° anniversario
della deportazione operata dalle S.S di oltre 1000 ebrei romani. Una delle
pagine , accanto alla promulgazione delle leggi antiebraiche del 1938 tra le
più tristi della storia italiana . Un episodio, che assieme ad altri dimostra
come, putroppo anche in Italia venne avvallata la politica antiebraica che
infiammava tutta l’Europa e che rimane una delle macchie che ricade sulla
storia della Penisola.
La politica antiebraica nel nostro Paese era
cominciata con il triste discorso di Mussolini a Trieste, città che per secoli
era stata definita , dalla comunità ebraica, per la sua tolleranza religiosa e
cosmopolita la “Porta di Sion”. Tale indirizzo era proseguito con le leggi
antiebraiche avallate dalla Monarchia, che cacciarono dalle scuole di ogni
ordine e grado studenti e professori di religione israelita. Le stesse norme
impedivano ai cittadini italiani di religioni ebraica lo svolgimento di
professioni e incarichi pubblici
Nello stesso giorno di 69 anni fa, quando la
comunità ebraica di Roma venne duramente colpita, inizia in Parlamento l’iter
di legge che porterà alla definizione di un reato di negazionismo.
La
norma all’attenzione dei deputati e senatori porta come rubrica “Modifiche all’articolo 3 della legge 13
ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di
genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, come definiti dagli
articoli 6, 7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale”.
Il disegno di legge nasce dalla volontà di far sì
che anche in Italia esista una norma di contrasto di quelle forme di
“negazionismo” che costituiscono uno degli aspetti più odiosi delle pratiche
razziste.
Prima firmataria del Disegno di Legge è Silvana
Amati e vede poi le firme dei senatori Lucio Malan, Rita Levi Montalcini, Anna
Finocchiaro, Maurizio Gasparri e di altri 93 deputati di quasi tutti i Gruppi.
La norma, rappresenta un evento per il nostro
Paese, e servirebbe anche a cancellare la triste pagina scritta nel 1938 oltre
che porre fine alle campagne antisemite e negazioniste. Per questo il
provvedimento deve essere sostenuto da una ampia maggioranza parlamentare e
ricevere il massimo consenso popolare. Per questo che come Associazione ,
auspichiamo che in ogni consiglio comunale d’Italia si approvi un ordine del
giorno a sostegno di questa legge contro il negazionismo.
Dott. Marco Baratto
Associazione Culturale Euromediterranea